diario
Inutilità
politica
- Domenica 07 Novembre 2010
- Prima Siracusa,
- pagina 39
L'inizio fu il bipolarismo e quindi la nuova legge elettorale che gli
stessi autori, prima ancora che si capisse appieno di cosa si stava
parlando, definirono «una porcata». E porcata è, se oggi stiamo
assistendo a una politica scandalosa a tutti i livelli.
Messi in due
contenitori, uno a destra, l'altro a sinistra in nome del Dio
«bipolarismo» i politici si sono trasformati in quei topi di laboratorio
che a lungo andare impazziscono e diventano violenti, l'uno contro
l'altro.
Oggi a Siracusa c'è il proliferare di nuove formazioni
politiche, ciascuna delle quali promette il rilancio del territorio,
lavoro e pulizia. Poi, il giorno dopo, il gruppo si divide in due
realtà, dimezza gli appartenenti, ma promette sempre le stesse cose.
Mentre la «legge-porcata» ricorda che i politici locali sono soltanto
delle figurine che vengono scelte a Roma, per meriti sui quali non
vogliamo sindacare, con il territorio che non c'entra nulla su queste
scelte, sul riconoscimento del lavoro svolto nel tempo dagli
amministratori in questo luogo. Ecco perché chi ha un politico vicino
alla stanza dei bottoni a Roma può sperare di avere un ritorno, mentre
gli altri possono solo fare promesse per conto terzi e, come tali, non
attendibili.
Così, mentre tutto l'arco costituzionale siracusano
garantisce che, votando per loro, si potrà avere la rinascita del
territorio, la realtà si presenta ben diversa, piuttosto drammatica.
Inutile
elencare le problematiche siracusane, le abbiamo sotto gli occhi e
giorno dopo giorno ci sbattono in faccia, sempre con maggiore forza. In
Ortigia in questo periodo si scopre che stanno fuggendo tutti i
commercianti perché non riescono più a gestire i loro esercizi. Le
industrie chiudono, il rigassificatore che avrebbe potuto dare lavoro a
migliaia di persone e rendere produttivo il territorio, incontra
continui rinvii per motivi misteriosi sui quali sarebbe opportuno che
qualcuno indagasse a fondo. E con la fine dell'anno il sogno industriale
chiuderà definitivamente i battenti. Qualcuno da ringraziare di questo
ci sarà di certo, peccato che le persone che potrebbero farlo saranno
impegnate a sbarcare il lunario. Non dimentichiamo che la cassa
integrazione per molti sta per scadere e allora tutti gli allarmi che
abbiamo lanciato in questi mesi diverranno realtà e migliaia di famiglie
non avranno più neppure un centesimo di reddito mensile.
E nel
frattempo i nostri politici si riuniscono, discutono, si dividono, fanno
nuove formazioni politiche, promettono. Ma davvero non si vergognano
almeno un pochino? In un paese civile dovrebbero sparire tutti, magari
andare all'ippodromo a cercare lavoro, chissà che dandosi all'ippica non
possano rendere di più per la società, o tornare ai lavori dei nostri
antenati, quell'agricoltura che dalle nostre parti ha bisogno di tante
braccia.
Nuccio Schillirò