
Palermo,
11 novembre 2009 - Il decreto dell’assessore regionale all’Agricoltura
e Foreste è stato pubblicato oggi, venerdì 13 novembre, sulla Gazzetta
ufficiale della Regione siciliana. In Sicilia, in alcune Zone di
protezione speciale (Zps), come sono state chiamate, non si potrà
cacciare prima del 15 novembre 2009, sul modello ‘un colpo al cerchio
ed uno alla botte’, l’utile e il dilettevole. Significa accontentare
‘salvatori e
‘carnefici’: cacciatori ed ambientalisti.
Perché
se è vero che proprio le Zone di protezione speciale (Zps), dovrebbero
essere a ‘protezione speciale’ è anche vero che proprio quelle sono le
aree dove la stessa cacciagione vive meglio ed è pure protetta, come lo
è l’habitat, in generale: un allevamento, insomma.
In realtà il
decreto dell’Assessore viene emanato in tale ‘armoniosa’ forma
“nell'attesa che diventino operativi i piani di gestione dei 'Siti
siciliani Natura 2000', già approvati dell'assessorato regionale al
Territorio e Ambiente e in adempimento delle ordinanze del Tar Sicilia
di Palermo”.
Cosa conterranno mai tali “piani di gestione dei 'Siti
siciliani Natura 2000'; cosa ordineranno le ordinanze del Tar Sicilia
di Palermo? Ordineranno quello che ordineranno: probabilmente che in
quelle Zone si può cacciare ma piano.
In tale attesa,
l'assessore all'Agricoltura e Foreste, Michele Cimino, ha firmato il
decreto che modifica l’attività venatoria per la stagione 2009-2010.
Quello
che segue è l’elenco delle Zone di protezione speciale (Zps), dove “non
si potrà cacciare prima del 15 novembre 2009”, vale a dire “dove “si
potrà cacciare non prima del 15 novembre 2009”:
Pantani della
Sicilia sud-orientale, Morghella, Marzamemi, Punta Pilieri e Vendicari;
Saline di Augusta; Saline di Priolo; Saline di Siracusa e Fiume Ciane;
Biviere di Lentini, tratto mediano e foce del Fiume Simeto, e nell’area
antistante la foce; la Gurna; Lago di Pergusa; arcipelago delle Pelagie
(area marina e terrestre); arcipelago delle Eolie (area marina e
terrestre); monti Peloritani, dorsale Curcuraci, Antennamare e area
marina dello stretto di Messina; monte Pecoraro e Pizzo Cirina; monte
Iato, Kumeta, Maganoce e Pizzo Parrino; isola di Ustica; laghetti di
Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e pantano Leone; isola di
Pantelleria e area marina circostante; monte Cofano, Capo San Vito e
monte Sparagio; Stagnone di Marsala e Saline di Trapani (area marina e
terrestre); arcipelago delle Egadi (area marina e terrestre); paludi di
Capo Feto e Margi Spanò.
Per la zona di “Torre Manfria, Biviere e
piana di Gela”, il divieto di prelievo venatorio, fino al 14 novembre
2009, è limitato all'area che interessa la migrazione dell'avifauna
acquatica (golfo di Gela).
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LA LAV CRITICA
L’INCREDIBILE DECRETO ASSESSORIALE DEL 31 AGOSTO CON IL QUALE VIENE
VIETATA LA CACCIA NEI PARCHI, NELLE RISERVE, E IN TUTTE LE ZONE PROTETTE

A
poche ore dall’inizio della nuova stagione venatoria il neo Assessore
all’Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia, On. Michele Cimino,
esordisce con un’incredibile decreto che porta la data del 31 agosto
(sic!) con il quale, per eludere le decisioni dei giudici del TAR di
Palermo, che lo scorso luglio avevano sospeso alcune parti del
calendario venatorio, vieta la caccia dove è già vietata almeno dal
1977! Infatti, si legge nel decreto dell’On. Cimino che l’attività
venatoria è inibita in parchi, riserve naturali, oasi, aree del demanio
forestale e nei terreni agricoli recintati!
Il TAR di Palermo
con le ordinanze n. 730/09, 731/09, 732/09, accogliendo il ricorso
della LAV presentato insieme a ENPA, Legambiente, MAN e WWF, aveva
imposto all’Assessore di proibire l’attività venatoria nelle “rotte
migratorie”: aree dove si concentra il “passo” degli uccelli migratori.
Questo avrebbe determinato il divieto di caccia per esempio in tutte le
isole minori siciliane, in tutte le zone umide ed in tutta la fascia
costiera della regione per almeno mezzo chilometro dalla battigia.
Un
intervento di grande utilità per la fauna selvatica ma chiaramente
svantaggiosa per il popolo delle doppiette. Così in loro soccorso ecco
arrivare, con un tempismo da primato, il decreto truffa che stabilisce
che quelle rotte migratorie coincidono con aree già interdette alla
caccia (parchi, riserve, aree protette, etc…).
Si tratta,
quindi, di un palese quanto grave ed illegittimo aggiramento della
chiarissima indicazione della Magistratura. Per di più, in alcune ZPS
(Zone di Protezione Speciale) come per es. Ustica e Pantelleria, il
medesimo decreto autorizza la caccia fin dal prossimo 20 settembre in
aperta violazione dei decreti del Ministero dell’Ambiente che in tali
aree, vietano ogni attività di caccia fino al primo ottobre.
La
LAV, nel preannunciare urgenti ed inevitabili azioni legali, attende
trepidante un altro simile lungimirante decreto magari per vietare la
caccia alle specie protette soprattutto negli asili nido!

La
LAV, infine chiede alle Autorità competenti di organizzare adeguati
servizi di controllo e prevenzione, affinché venga garantito il
rispetto del divieto di caccia fino al primo ottobre in tutte le 29 ZPS
siciliane (isole Pelagie, isole Egadi, isole Eolie, isola di Ustica,
isola di Pantelleria, Piana di Gela, Saline di Siracusa, etc…) .
Da
domani sul sito web www.lavsicilia.it sarà on line il “VADEMECUM CACCIA
2009 ” ove sono disponibili, anche per le Forze di Polizia, tutte le
normative ed i prontuari delle relative sanzioni in materia di caccia e
tutela della fauna.
Palermo, 02.09.2009